martedì 23 aprile 2024

Differenza tra arteriosclerosi e aterosclerosi


Qual è la differenza tra arteriosclerosi e aterosclerosi?

Medicina Integrata

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Per i più avvezzi alla terminologia medica, precisiamo che, esistono due termini molto simili e spesso confondenti: arteriosclerosi e aterosclerosi.

Davide Terranova - 21/04/2024

Per arteriosclerosi si intende una generica condizione patologica, ma fisiologicamente quasi inevitabile dopo una certa età, del tessuto vascolare costituente le arterie, che dopo anni vita, per una serie di ragioni, perde in parte la naturale elasticità. Tanto è vero che nei soggetti maggiori di 65 anni, sono tollerati valori pressori sistolici lievemente superiori ai valori considerati normali (pressione sistolica massima uguale o inferiore a 140 mmHg, pressione diastolica minima, inferiore uguale a 90 mmHg).

Per aterosclerosi invece, si intende una malattia delle arterie caratterizzata dalla presenza di formazioni giallastre nella parete del lume vascolare, chiamate placche ateromasiche.

Per arrivare a comprendere i fini meccanismi molecolari che sono alla base dell’aterosclerosi, ci sono volute decine di anni, numerose teorie, ipotesi e studi. Posso accettare che la maggior parte delle persone, la gente comune, non ne sappia ancora nulla. Inammissibile non conoscere, per chi si occupa di salute, che ad esempio il colesterolo non è affatto il diretto responsabile della malattia ma uno degli “inconsapevoli” partecipanti.

L’aterosclerosi dunque, ossia la formazione di placche (ateromi) che protrudono nel lume delle arterie, è (quasi sempre) la causa di ictus cerebrale e infarto cardiaco. L’aterosclerosi, soprattutto nel mondo occidentale (ma oramai diffusa in tutto il pianeta) è presenta in quasi tutti noi, già nella prima decade di vita. Le prime alterazioni quasi invisibili, sono costituite da lesioni lineari lungo il lume delle arterie di medio e grosso calibro, chiamate strie lipidiche. Lo so, sorprende che un bambino di 8 anni possa avere già segni di questa malattia, ma purtroppo questo è un dato confermato.

Posto questo, lo sforzo nel mondo scientifico è inteso a comprendere, ovviamente come si forma, ma soprattutto come sia possibile limitare la sua evoluzione, che per milioni di persone all’anno nel mondo si manifesta nei suoi epifenomeni: infarto cardiaco, morte improvvisa ed ictus cerebrale.

Affinché questa malattia si verifichi sono necessarie due condizioni:

la prima condizione è una iniziale infiammazione del rivestimento interno (endotelio) dell’arteria, chiamata disfunzione endoteliale, che la rende vulnerabile di subire la “seconda condizione”;

la seconda condizione è la presenza in circolo di un elevato numero di molecole chiamate lipoproteine LDL, che si insinuano nello spessore dell’arteria (anatomicamente si chiama spessore intimale della arteria), generando l’infiammazione locale che darà origine alla placca.

Ad oggi questa è la teoria più accreditata sulla genesi della aterosclerosi.

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lunedì 22 aprile 2024

Evoluzione della Fisica: da Einstein a Sorli


Evoluzione della Fisica: da Einstein alla cosmologia di Amrit Sorli

Scienza e Fisica Quantistica

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Albert Einstein rappresenta indiscutibilmente la figura che ha apportato una rivoluzione alla nostra comprensione del mondo, distinguendosi come uno dei principali protagonisti nel panorama scientifico mondiale. La sua influenza e il suo impatto nel campo della scienza sono riconosciuti a livello globale.

Francesca Lanza - 18/04/2024

La relatività speciale, sviluppata nel 1905, ha ridefinito il concetto di spazio e tempo, introducendo la relatività di questi concetti in funzione della velocità della luce. La relatività generale, del 1915, ha spiegato la gravità come effetto della curvatura dello spazio-tempo causata dalla presenza di materia ed energia, ampliando ulteriormente i confini della fisica; ma se la sua teoria della relatività ha contribuito in modo significativo alla risoluzione di molti enigmi fisici, ha lasciato irrisolti diversi problemi che sfidano ancora i fisici e gli scienziati odierni.

L’ intrinseca incompatibilità tra la relatività generale di Einstein e la fisica quantistica e la presenza di singolarità all’interno dei buchi neri, insieme alla natura delle onde gravitazionali e dei gravitoni, sono argomenti che continuano a sollevare domande e richiedono una comprensione più approfondita. Inoltre, il concetto di viaggi nel tempo e le implicazioni sulla causalità presentano dinamiche complesse che richiedono approfondimenti teorici significativi. Questi problemi rimangono senza soluzione poiché una Teoria del Tutto che possa integrare con successo la relatività generale e la fisica quantistica non è ancora stata definitivamente stabilita, né tanto meno è stato risolto l’enigma del Big Bang. Questi temi rappresentano una delle sfide più grandi e intriganti per la fisica contemporanea.

Quale le possibili evoluzioni del pensiero einsteiniano?

Una singolare prospettiva è sicuramente quella presentata da Amrit Sorli e dall’Istituto di Fisica Biettiva (link: https://bijective-physics.org/), con cui collabora anche il fisico italiano Davide Fiscaletti.

Un nuovo modello cosmologico

L’Istituto di Fisica Biettiva ha sviluppato un modello cosmologico che si basa sull’osservatore risvegliato, ovvero esclusivamente su osservazioni astronomiche, senza ricorrere a previsioni teoriche, caratteristiche della cosmologia tradizionale del Big Bang. In questo nuovo modello, la curvatura dello spazio viene sostituita con la densità energetica relativa dello spazio. Secondo questa prospettiva, ogni oggetto celeste contribuisce a ridurre la densità energetica dello spazio esattamente del suo stesso valore energetico. Inoltre, l’Istituto ha ampliato il principio di equivalenza tra massa ed energia allo spazio universale, ampliando la formula più famosa della fisica: E = m c2 in questo modo:

https://bit.ly/3VYLJr4                     

E = m c 2 significa che la materia può essere trasformata in energia e l’energia può essere trasformata in materia. L’osservatore risvegliato che invoca Amrit Sorli è consapevole però che anche lo spazio è energia e che quindi deve esistere un’equazione che metta in relazione l’energia dello spazio con l’equazione di Einstein.

Nell’equazione ogni oggetto fisico con massa m ed energia E sta diminuendo la densità energetica dello spazio nel suo centro esattamente per la quantità della sua energia E. Il simbolo  rappresenta la massima densità energetica dello spazio nello spazio intergalattico, il simbolo  rappresenta la diminuita densità energetica dello spazio al centro di un dato oggetto fisico, e  rappresenta il volume dell’oggetto fisico.

Che cosa significa?

Si prenda ad esempio la Terra. Il nostro pianeta sta diminuendo la densità energetica dello spazio nel suo centro, ma la somma dell’energia in ogni punto dello spazio universale è la stessa:

https://bit.ly/44d7ENd 

La somma dell’energia della materia Em e dell’energia dello spazio in ogni punto dello spazio Es è costante. Al centro della Terra c’è molta energia della materia e quindi la densità energetica dello spazio è minore. Nello spazio intergalattico non c’è materia e quindi la densità energetica dello spazio è massima. Questa è la supersimmetria tra l’energia della materia e l’energia dello spazio: la loro somma è costante in ogni punto dello spazio. Questa supersimmetria è la forza principale dell’intera dinamica universale e gioca un ruolo decisivo nella formazione dei buchi neri.

Nel nucleo dei buchi neri supermassicci la densità energetica dello spazio è così bassa che gli atomi diventano instabili, disintegrandosi in particelle elementari che vengono espulse nello spazio intergalattico. Secondo questa teoria, i buchi neri supermassicci starebbero contribuendo al rinnovamento dei sistemi nell’universo, suggerendo un’interpretazione completamente nuova dell’eternità e dell’origine dell’universo: un nuovo modello cosmologico che mette in discussione la teoria del Big Bang.

Lo spazio superfluido

 Dal punto di vista dell’osservatore risvegliato, l’errore metodologico fondamentale di cui la fisica non si accorge, è quello di accettare l’idea che materia ed energia possano esistere in qualcosa (lo spazio) che non ha proprietà energetiche. Secondo Sorli e gli studiosi Valeriy Sbitnev (fisico russo) e Davide Fiscaletti (fisico italiano), lo spazio è un tipo di energia che si può definire più propriamente “spazio quantistico superfluido”, “vuoto fisico” e “spazio fisico”, ciò che un tempo era chiamato etere. Lo spazio supefluido rappresenta l’energia primordiale dell’universo e viene considerato il riferimento assoluto per tutti gli osservatori.

 L’introduzione di questo concetto risolve numerosi paradossi della relatività, come ad esempio il paradosso dei gemelli. Secondo una teoria della relatività che potremmo definire “avanzata” la velocità degli orologi dipende esclusivamente dalla densità energetica dello spazio, e non dalla loro posizione o velocità relativa degli osservatori. Questo significa che entrambi i gemelli invecchiano in modo diverso a causa delle diverse densità energetiche dello spazio in cui si trovano, e non a causa di effetti relativistici.

Inoltre, il modello dello spazio superfluido suggerisce una nuova interpretazione della gravità. Invece di essere causata dalla curvatura dello spazio, come previsto dalla relatività generale di Einstein, la gravità può essere descritta come una conseguenza della variabilità dell’indice di rifrazione dello spazio superfluido. Questo concetto spiega fenomeni come l’attrazione gravitazionale tra gli oggetti senza ricorrere alla curvatura dello spazio.

Per approfondire consiglio la lettura del libro Oltre la Fisica di Einstein di Amrti Sorli

Oltre la Fisica di Einstein - Istituto di Fisica Biiettiva — Libro >> https://bit.ly/4d1FzfU  

La fisica meravigliosa dell'osservatore risvegliato

Amrit Srecko Sorli

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e gli articoli

Advances of Relativity Theory

Superfluid Quantum Space, Einstein’s Principle of Equivalence, and Bohr’s Complementary Principle

Consultabili su https://bijective-physics.org/


venerdì 19 aprile 2024

Conosci la teoria dell'infezione?


Conosci la teoria dell'infezione?

Medicina Integrata

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La teoria dell'infezione, anche denominata teoria microbica delle malattie, nacque nell'ultimo terzo del XIX secolo e fu la conseguenza dell'applicazione dei primi microscopi in medicina; mediante essi si resero visibili alcune forme di vita minuscole e fino ad allora invisibili: i microbi.

Enric Costa Vercher - 18/04/2024

La classe medica era divisa in due grandi gruppi.

Il primo gruppo era formato dalla maggioranza dei medici dell'epoca che pensava che il microscopio non avesse creato i microbi, ma li avesse solo resi visibili e che, pertanto, se i microbi stavano qui, sulla nostra pelle, nella bocca e nel nostro intestino, fosse per un qualche motivo. Dato che sino ad allora erano rimasti sconosciuti, forse avevano qualche missione non ancora conosciuta da compiere. In ogni caso, sarebbe stato prudente aspettare e osservare.

Questo primo gruppo di medici mostrò, con il suo atteggiamento, di possedere le virtù proprie del rigore scientifico: prudenza nell'affermare novità e paziente osservazione sino a raccogliere sufficienti informazioni per sapere cosa realmente è quello che si vuole conoscere.

Il secondo gruppo di medici fu capitanato da un industriale che non era un medico, il noto Louis Pasteur. Fin dal primo avvistamento, quei medici affermarono che i microbi causavano malattie e che questi nuovi ospiti erano pericolosi e che bisognava difendersi da essi con prodotti industriali: antisettici, sieri e vaccini.

Era la prima volta che vedevano queste forme di vita con i loro rudimentali microscopi di appena 20 o 40 ingrandimenti; non avevano esperienza precedente, dato che erano appena entrati sulla scena scientifica e avevano individuato solo qualche specie. Tuttavia, queste conoscenza lacunose non impedirono loro di affermare categoricamente che questi germi appena scorti erano degli assassini implacabili. Questo secondo gruppo di medici non diede mostra di prudenza scientifica, ma più che altro sembrava avere fretta.

Era il tempo della rivoluzione industriale e, curiosamente, alla emergente industria chimica e farmaceutica sembrò molto interessante la visione sui microbi che aveva questo gruppo capeggiato dall'industriale francese Pasteur. Se si dovevano fabbricare prodotti per difendersi da questi nuovi ospiti, significava che il mercato era enorme. Questa grande simpatia tra la nuova teoria dell'infezione e il mondo industriale fu di importanza capitale affinché si imponesse come teoria dominante e il suo dominio si mantenesse sino a oggi.

Così, attualmente, l'immensa maggioranza, per non dire la quasi totalità delle persone, sia che si tratti di gente comune con una cultura media, sia di persone con titoli di studio, in carriera professionale, con master, specializzazioni e curricula di pregio, credono alla lettera che questa teoria sia corretta. Inoltre, credono e confidano nel fatto che, a suo tempo, i suoi difensori dimostrarono che era corretta, così come afferma qualsiasi enciclopedia, manuale specializzato o libro di testo scolastico. Tuttavia, il lettore deve sapere che non è affatto così.

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